Nell’ultimo mese dell’anno, dopo il risultato positivo di novembre, sia il comparto degli autocarri che quello dei veicoli trainati registrano una flessione a doppia…
Nell’ultimo mese dell’anno, dopo il risultato positivo di novembre, sia il comparto degli autocarri che quello dei veicoli trainati registrano una flessione a doppia cifra. Infine, per la prima volta nel corso del 2023, anche gli autobus chiudono dicembre con una variazione negativa.
Analizzando nel dettaglio il mercato di dicembre 2023, nel mese sono stati rilasciati
1.832 libretti di circolazione di nuovi autocarri (-28,2% rispetto a dicembre 2022) e 870
libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore
a 3.500 kg (-32,3%), suddivisi in 95 rimorchi (-20,2%) e 775 semirimorchi (-33,6%).
Nell’intero 2023 si contano 28.587 libretti di circolazione di nuovi autocarri, l’11,3% in
più rispetto al 2022, e 15.536 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi
pesanti (-7,9% rispetto a gennaio-dicembre 2022), così ripartiti: 1.355 rimorchi (-2,1%) e
14.181 semirimorchi (-8,4%).
Per gli autocarri, nell’intero 2023 tutte e quattro le aree geografiche mantengono una
variazione positiva: +18% l’area Sud e Isole, +11% il Centro, +9,8% il Nord-Ovest e +6,7% il Nord-Est.
Per classi di peso, i veicoli sopra le 3,5 e fino a 5 tonnellate registrano ancora una volta
la crescita più significativa (+61,5%), seguiti dai veicoli sopra le 12,5 e sotto le 16
tonnellate (+21,9%), dai veicoli sopra le 8 e fino a 12,5 tonnellate (+13%) e, infine, dai
veicoli pesanti da 16 tonnellate in su (+12%). Registrano, invece, una lieve flessione i
veicoli sopra le 5 e fino a 8 tonnellate (-1,3%).
Sempre a gennaio-dicembre 2023, gli autocarri rigidi risultano in rialzo del 13,2%, mentre
i trattori stradali chiudono a +9,5%. Nello stesso periodo, crescono i veicoli da cantiere
(+14,6%) e mantengono una variazione positiva anche i veicoli stradali (+11%).
Analizzando il mercato per alimentazione, nel 2023 la quota di mercato dei veicoli
alimentati a gas risulta dell’1,8% (era del 3,7% a gennaio-dicembre 2022), per un totale di
520 unità, mentre gli autocarri elettrici e ibridi gasolio/elettrico rappresentano l’1,1% del
totale (era lo 0,1% a gennaio-dicembre 2022).
In riferimento ai veicoli trainati, nell’intero 2023, si confermano in lieve crescita soltanto
le regioni del Nord-Ovest (+1,1%), mentre restano in flessione il Nord-Est (-12,1%), l’area
del Sud e Isole (-10,3%) e il Centro (-9%).
Le marche estere totalizzano 9.385 libretti di circolazione a gennaio-dicembre 2023
(-8%); variazione negativa anche per le marche nazionali (-7,7%), con 6.151 libretti.
“Nel mercato degli autocarri si è registrata a dicembre una significativa
contrazione delle immatricolazioni che, pur non compromettendo il risultato cumulato
del 2023 rispetto ai dodici mesi precedenti, testimonia nuovamente i limiti delle attuali
misure discontinue a supporto del rinnovo del parco che non producono un’effettiva
riduzione dell’età media dei veicoli circolanti – commenta Luca Sra, Delegato ANFIA per
il trasporto merci.
Come proposto assieme alle altre associazioni della filiera automotive e
dell’autotrasporto, si rende necessario adottare una pianificazione strutturale per la
transizione ecologica del settore che in primo luogo riconosca il contributo alla
decarbonizzazione già oggi apportato dai veicoli di ultima generazione a basse emissioni
a gas naturale (compresso e liquefatto) e a diesel pienamente compatibili con i
biocarburanti, come biometano e HVO, e che a questi affianchi in prospettiva il supporto
alla diffusione di veicoli a zero emissioni e delle relative infrastrutture abilitanti.
Nelle more dell’adozione di una programmazione pluriennale si invita l’Esecutivo a dare
tempestiva attuazione agli interventi già previsti in sostegno dell’autotrasporto, come la
pubblicazione dei decreti che permetteranno l’impiego delle risorse già stanziate per il
2023 e destinate al rinnovo del parco circolante. Contestualmente, si auspica una veloce
conclusione del processo di riforma dell’attuale strumento di supporto alla domanda
veicolare – cd. Ecobonus – che riconosca, tra le altre cose, anche la fattispecie del
noleggio a lungo termine. In ultimo, si ribadisce la necessità di ripristinare il credito
d’imposta sugli acquisti di beni strumentali in coerenza con quanto previsto dalla
riformulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
a cura di Redazione
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