Secondo una ricerca del World Economic Forum, un quinto dei costi relativi alla spedizione di un container su una tratta internazionale è da attribuire…
Secondo una ricerca del World Economic Forum, un quinto dei costi relativi alla spedizione di un container su una tratta internazionale è da attribuire alla creazione, elaborazione e gestione della documentazione. Nonostante la progressiva digitalizzazione portata avanti dalle autorità doganali e dai dipartimenti interni delle grandi aziende logistiche, ancora oggi la quantità di carta generata è impressionante. Una delle conseguenze è che, soprattutto nel passaggio da un attore della catena logistica al successivo, si possono verificare errori che fanno perdere tempo e denaro, ma anche provocare complicazioni peggiori. Secondo le statistiche del Cargo Incident Notification System un quarto di tutti gli incidenti gravi che avvengono a bordo delle portacontainer è da attribuire a errori nella descrizione del carico.
Non è quindi sorprendente che i settori dei trasporti e della logistica siano caratterizzati da un utilizzo crescente delle soluzioni ICT con l’obiettivo di ridurre il carico documentale e automatizzarne la gestione e di migliorare il monitoraggio e il tracciamento dei carichi e dei veicoli. La tendenza subirà un’accelerazione nei prossimi anni grazie alle innovazioni in questo campo. Tra le più importanti ci sono i distributed ledger privati e pubblici basati sulla crittografia e l’Internet of Things. La diffusione di sensori IoT a basso costo permette infatti di generare dati ricchi di informazioni su di un carico specifico (posizione, temperatura, orientamento spaziale, ecc.) che possono attivare automaticamente le regole scritte in una blockchain. In questo modo, per esempio, la comunicazione dell’orario e delle condizioni di arrivo di un carico di vino in un remoto porto del sud-est asiatico non dipenderà più dalla tempestività (e “precisione”) dell’operatore locale di handling ma sarà gestita da tecnologie neutre e inviolabili.
Una recente ricerca di Allied Market Research stima il valore del solo mercato delle cryptotecnologie per la logistica a 9,8 miliardi di dollari nel 2025, con una crescita media annua di oltre l’80%.
Sono cifre impressionanti confermate dagli investimenti in corso. Secondo un recente studio del Boston Consulting Group, solo dal 2013 all’inizio del 2019 il venture capital ha investito 300 milioni di dollari su start-up attive in questo ambito, cui vanno aggiunti gli investimenti diretti degli operatori logistici.
Il rovescio della medaglia è che la crescente digitalizzazione porta a maggiore rischio di violazione dei sistemi informatici di gestione delle diverse fasi logistiche, e all’ampliarsi della “superficie d’attacco” a disposizione degli hacker. Paradossalmente però il maggiore ostacolo ad una più rapida ed ampia adozione di queste tecnologie è la resistenza degli operatori. Ancora più paradossale è il fatto che gli operatori sono convinti che effettivamente le tecnologie saranno in grado di risolvere i problemi, sino a cambiare completamente il settore. Questa situazione è messa in luce dal già citato studio di BCG, secondo cui l’88% dei professionisti della logistica e dei trasporti è convinta che la blockchain e le tecnologie collegate cambieranno il settore, ma tre quarti degli stessi soggetti esplorano l’opportunità solo in modo superficiale o per niente del tutto.
La causa fondamentale non sono le difficoltà o i rischi tecnologici ma la mancata cooperazione e lo scarso coordinamento tra gli operatori soprattutto appartenenti a diversi segmenti della catena logistica.
D’altra parte, alcuni giganti del settore hanno imboccato decisamente la strada, ed essendo blockchain e IoT tecnologie di rete, la loro affermazione è destinata a diventare inarrestabile superata una certa soglia di adozione. Quanto siamo vicini alla soglia? Chi lo scoprirà per primo avrà guadagnato un vantaggio competitivo.
L’argomento sarà tra quelli di punta trattati durante Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry, che ha come filo conduttore dell’edizione 2020, l’industria, la logistica e i trasporti italiani nel mondo, all’epoca del ritorno dei confini e della diffusione delle tecnologie disruptive. Cryptologistica e logistica connessa rientrano a pieno titolo in queste ultime. Durante la sessione dedicata, in programma nel pomeriggio del primo giorno di conferenze, si cercherà di capire cosa sta accadendo in Italia, come si stanno muovendo operatori ed istituzioni, e come l’adozione di queste tecnologie possa contribuire alla competitività del sistema logistico nazionale.
Maggiori dettagli sull’agenda delle due giornate sono disponibili sul sito web www.shippingmeetsindustry.it.
La manifestazione è gratuita, per registrarsi www.shippingmeetsindustry.it/registrati
a cura di Redazione
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